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Test (e facoltà) di Medicina: guida per avere chiaro quello che sta succedendo

Disclaimer iniziale: Pro-Med è una Scuola di preparazione al test di Medicina e Odontoiatria, Veterinaria e Professioni Sanitarie. Ogni argomentazione contenuta in questa analisi è da intendersi non a scopo promozionale, ma divulgativo e professionale: supportiamo ogni nostra conclusione ed opinione con i dati, storici, attuali e prospettici.

Articolo scritto in collaborazione con Medexia >, la nostra community di studenti di Medicina.

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Prima di iniziare questa analisi, volevamo ringraziare ANAAO ASSOMED per la sua dettagliatissima fotografia del sistema sanitario italiano. Lasciamo l’intero studio a questo link, così da lasciarvi la fonte dei numeri che citeremo nel corso di questa guida.

Possiamo dire serenamente che fin dall’istituzione del test di Medicina non è mai esistito un periodo così caotico a riguardo. Tra il TOLC-MED 2023 prima dichiarato illeggittimo e poi “assolto”, le battaglie degli ex studenti di quarta, la rumorossima istituzione della banca dati ufficiale (“uno strumento che ci permetterà di essere trasparenti e di premiare i meritevoli”) e i lavori per la riforma complessiva, ormai, siamo immersi in un’incertezza infernale.

Abbiamo scritto questa guida in collaborazione con il team Medexia (la nostra community di studenti di Medicina, fondata da Pro-Med), con l’obiettivo di fare luce definitivamente sul tema. Non sarà una lettura leggera nè tantomeno breve, ma vi promettiamo sarà illuminante.

Dobbiamo doverosamente iniziare dicendovi che sul tavolo, nonostante spesso vengano mischiati, ci sono due mazzi di carte, ben diversi tra di loro:

  • la programmazione degli accessi secondo fabbisogno sanitario
  • la (falsa) abolizione del numero chiuso

Non stanno mettendo in discussione solo come si entra a Medicina, ma anche in quanti. Partiamo quindi da quest’ultimo tema, dal tanto sventolato “fabbisogno sanitario”, per poi arrivare al tema della modalità d’ammissione alla facoltà.

La sanità in Italia, con numeri e scenari reali

Partiamo dai numeri:

  • 250.000 medici in Italia
  • 4,25 medici ogni mille abitanti
  • l’Italia è uno dei paesi con più medici al mondo

Perchè si sente parlare di carenza di medici? Per due motivi:

  • “onda di pensionamenti”
  • carenza di alcune tipologie di specialisti

Trattiamo questi due temi in modo distinto.

La curva dei pensionamenti, spiegata

Attualmente ci sono più medici che vanno in pensione rispetto ai medici che entrano nel SSN: se qualcuno parla di carenza di medici, quindi, potrebbe riferirsi a questo (ma non solo, come vedremo di seguito).

Tra il 2023 e il 2032 ci saranno 109.000 medici che andranno in pensione, che dovranno essere rimpiazzati da altrettanti nuovi medici. Atteniamoci, per ora, al solo dato numerico, successivamente parleremo di “tipologie” di medici.

Gli studenti che si laureeranno tra il 2023 e il 2032, tenendo conto dell’intervallo di tempo migliore possibile (tempo di laurea: 6 anni), sono gli studenti che si sono immatricolati tra il 2017 e il 2026. Quanti saranno i laureati in Medicina in questo decennio, tenendo conto di queste approssimazioni? 141.000, molto oltre i 109.000 pensionamenti.

Ecco cosa si evince da questi dati: aumentare le iscrizioni alla facoltà di Medicina non ha una diretta correlazione immediata sul numero di medici. Un iscritto a Medicina si trasformerà in medico/specializzando nella migliore delle ipotesi in 6 anni e in specialista in 10-11.

Quindi, per rendere ancora più chiaro il concetto: stanno cercando di risolvere l’attuale problema dei pensionamenti con delle misure che si manifesteranno in 10 anni, quando il problema dei pensionamenti raggiungerà un picco nell’anno 2026/27 ma poi non esisterà più per via dei futuri medici già in formazione. Aprendo, per gli anni successivi, ad uno scenario molto probabile, se le cose rimarranno immutate: medici che, in mancanza di possibilità lavorative appetibili, lasceranno il paese.

Il problema sanitario italiano non è (solo) numerico

Il rischio di ragionare solo sui numeri e non sulle discipline è molto elevato: il SSN non è fatto di un unico corpo Medici ma di molteplici di questi, ognuno competente in una specifica branca della medicina.

In Italia, oltre ad avere l’onda dei pensionamenti che raggiungerà il picco nel 2026, abbiamo il problema della carenza di specialisti in specifiche branche e questo è un altro problema a cui potrebbe riferirsi chi parla di carenza di medici in Italia.

I laureati in medicina non reputano alcune branche della medicina appetibili, quindi una parte importante dei contratti di formazione specialistica ogni anno non è assegnato. Quali sono le branche che più sono interessate da questo fenomeno:

  • Medicina d’emergenza-urgenza
  • microbiologia
  • patologia clinica
  • anatomia patologica
  • medicina di comunità e delle cure primarie

Quanto è grosso questo problema? Continuando a citare lo studio ANAAO, negli ultimi 3 concorsi di specializzazione (2021, 2022 e 2023), su 49.000 contratti finanziati 10.200 non sono stati assegnati.

Perchè i laureati in medicina non vogliono fare i patologhi, i microbiologhi o lavorare in emergenza-urgenza? Per una serie di ragioni, che sicuramente sono specifiche per ogni branca. Se ce n’è una che accomuna tutte quelle menzionate è l’assenza di sbocco lavorativo privato: è possibile evidenziare una chiara correlazione positiva tra il tasso di assegnazione dei contratti e la possibilità di lavorare nel privato (cardiologia, dermatologia ed oftalmologia sono alcune delle branche in cui i tassi di assegnazione sono prossimi al 100%, branche in cui l’attività privata è elevatissima).

La verità, però, è che è già da qualche mese che non si parla di questa riforma dell’ammissione a Medicina come una riforma per contrastare la carenza dei medici (che, vedremo, non è un tema numerico, ma qualitativo).

La (millantata) abolizione del test di Medicina

Vorremmo mettere l’accento sull’enorme discrepanza d’intenti a cui stiamo assistendo.

Pensiamo sia legittimo e doveroso studiare una modalità di selezione migliore per i nostri futuri medici (come per ogni altra professione), ma non crediamo ci siano gli estremi per giudicare questa mossa come risolutiva per la carenza degli specialisti e del personale sanitario per la curva dei pensionamenti e l’appetibilità di alcune branche mediche. Per tutti i ragionamenti fatti nelle sezioni precedenti di questa analisi.

Nei testi dei DDL degli scorsi mesi e del testo base redatto dal comitato ristretto della Commissione Istruzione è esplicitato più volte come questa modalità di ammissione risolverà la situazione sanitaria in Italia. Questa, però, rimane e rimarrà sempre collegata a 3 aspetti:

  1. qualità della formazione degli studenti di Medicina, teorica e pratica (dobbiamo formare medici capaci)
  2. contratti di formazione specialistica (dobbiamo programmare il numero di specialisti, non aumentare i laureati in medicina)
  3. appetibilità dei percorsi delle discipline mediche, principalmente quelle emergenziali e prettamente ospedaliere, si vedano le percentuali di posti lasciati vuoti ogni anno (dobbiamo garantire una corretta distribuzione di medici nelle diverse branche)

Se i punti 2 e 3 sono stati esaurientemente trattati fino ad ora, approfondiamo il punto 1.

Dobbiamo formare medici capaci

Premessa: stiamo parlando di un testo base, non di una proposta di legge. Di conseguenza, i tempi per la discussione, la revisione e l’eventuale pubblicazione sono ancora molto lunghi.

Partiamo da un punto saldo, anzi saldissimo: il Ministero non eliminerà il numero chiuso a Medicina. Il numero di immatricolazioni totali a Medicina (nelle facoltà private e pubbliche) sarà comunque stabilito tramite un calcolo del fabbisogno sanitario prospettico. Che, aggiungiamo, speriamo venga programmato senza usarlo come battaglia politica: da dati FNOMCeO e rielaborazione ANAAO, è chiaro che mantenere un numero così elevato di posti disponibili per Medicina (quasi 20.000, nell’a.a. 2023/24) sia, sul lungo termine, un gigantesco errore di programmazione.

Aldilà di quanto recita il testo base del comitato ristretto, la comunicazione politica si è spostata sul diritto allo studio e sul merito, sul trovare un modo per selezionare solo chi è veramente meritevole e portato per la carriera medica. Non sappiamo quante volte abbiamo letto e sentito in questi mesi “apriamo Medicina e facciamo sì che avanzino solo i migliori”.

L’attuale prospettiva, promossa dal comitato, è quella di aprire il primo semestre di Medicina a chiunque: al termine del semestre, solo gli studenti che avranno superato gli esami (conseguendo regolari CFU, crediti formativi universitari) avranno accesso ad una prova d’ammissione. Chi la supererà, potrà continuare a studiare Medicina; chi non la supererà, potrà usare i CFU degli esami sostenuti per iscriversi ad altri corsi di Laurea biologico-sanitari-farmaceutici.

Il testo base, nonostante siano passati mesi dall’istituzione del comitato ristretto, è estremamente generico su tutto. Questi i punti più importanti non esplicitati:

  • quali saranno gli esami del primo semestre
  • come verranno svolti i corsi universitari
  • come sarà regolata l’ammissione al secondo semestre
  • in quali corsi di laurea potrò utilizzare i CFU maturati

Uno dei punti più importanti, secondo noi, riguarda la modalità di svolgimento dei corsi universitari. La CRUI ha proposto al comitato di far svolgere agli studenti, nel periodo gennaio-settembre, corsi di Biologia, Chimica e Fisica, organizzati dai diversi atenei.

La cosa più verosimile è che questi corsi vengano organizzati dai diversi atenei completamente online, anche con la partecipazione degli atenei telematici. Tra l’altro, è l’unica opzione ammissibile: anche dividendo i 70-80.000 ragazzi tra le diverse facoltà di Medicina in Italia si otterrebbero dei numeri spaventosi, le università non posseggono spazi e docenti a sufficienza per questa evenienza (basti pensare negli ultimi 20 anni il numero di docenti nelle facoltà mediche sia calato del 20%, un paradosso se affiancato alla volontà di aumentare le iscrizioni a Medicina).

In quest’ottica, gli esami del primo semestre dovranno necessariamente avere le stesse metriche di valutazione, per non cadere nella trappola dell’accentramento del potere sui professori universitari. E’ quindi molto probabile ognuno di questi esami risulterà in un test a crocette somministrato da remoto, in sessioni nazionali, con quiz uguali da Torino a Napoli.

Il nostro parere

Si è parlato tanto di premiare i meritevoli, di premiare chi ha la vocazione. L’ordine dei medici ha anche lanciato una campagna di comunicazione dal titolo “fare il medico è più di un lavoro, è una passione” per rimarcare questo concetto, non facendo altro, secondo noi, che alimentare ambienti di lavoro disfunzionali (se fare il medico è una passione, allora non ci devono essere orari di lavoro, no?). Fare il medico è un lavoro, con tutti i diritti che ne conseguono. Andiamo avanti.

Le conoscenze scientifiche sono, appunto, conoscenze.

Un bravo medico, soprattutto nel 2024 e sempre di più negli anni a venire, non è un medico che ha studiato tanto e che ha preso 30 agli esami. Chi è medico (ma anche chi è uno studente di Medicina con qualche tirocinio alle spalle) sa che nella pratica clinica non è mai richiesto di sfoderare nozioni a memoria senza guardare i libri o gli strumenti di conoscenza.

Un bravo medico è un medico che sa mettere in atto un piano, sa strutturare una successioni di azioni concrete per arrivare all’obiettivo. Possiamo dirlo chiaramente perchè in Medexia e Pro-Med siamo studenti di Medicina e medici e, lavorando ogni giorno in ospedale e a contatto con i pazienti, ce ne rendiamo sempre più conto.

Com’è possibile avere la pretesa di selezionare i migliori futuri medici se ci basiamo sulla mera conoscenza, su qualcosa che si può imparare con il tempo?

Dove si arriverà con questa strategia? Si arriverà a richiedere nozioni di cardiologia e pediatria? Ci si porterà sempre più avanti per l’ansia di valorizzare solo i più meritevoli?

Il medico del futuro è un medico che sa usare la tecnologia, che sa pensare in modo veloce, che sa riflettere bene sotto stress, che sa lavorare in team e sa valorizzare i membri della propria equipe. Se proprio vogliamo giocare al gioco “selezioniamo chi ha la motivazione”, giochiamoci fino in fondo e non solo per i titoli e la standardizzazione.

Qualche esempio da cui prendere spunto?

Il test di Medicina nel mondo (e cosa possiamo trarne)

Lo hanno capito molto bene Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda e Singapore che come test per l’ammissione a Medicina utilizzano l’UCAT (University Clinical Aptitude Test), un test dove non sono richieste conoscenze scientifiche, ma al contrario ragionamento verbale, decision making, ragionamento astratto ed altro. Ovviamente è anche una questione di sistema scolastico e dal livello di insegnamento di specifiche materie e discipline nelle secondarie di secondo grado, ma nell’ambito di una riforma più ampia potrebbe essere una direzione intelligente.

Un altro esempio che dà importanza al ramo extra scientifico è l’MCAT, il Medical College Admission Test, sviluppato dall’Association of American Medical College, usato negli Stati Uniti e in Canada principalmente. E’ un test molto complesso, sviluppato su 4 sezioni:

  • Chemical and Physical Foundations of Biological Systems
  • Critical Analysis and Reasoning Skills
  • Biological and Biochemical Foundations of Living Systems
  • Psychological, Social and Biological Foundations of Behavior

La cosa interessante è che per arrivare a questo genere di impostazione e di richiesta di contenuti l’AAMC ha organizzato un comitato che tramite ricerche e indagini passanti per sondaggi a medici, studenti di medicina e primari ha determinato (e continua a determinare costantemente) quali sono gli argomenti più importanti che un futuro studente di medicina deve padroneggiare.

In definitiva

Come abbiamo detto più volte nel corso degli anni (sì, se ne parla da anni), ci piace molto l’idea di un corso gratuito nazionale e online per la preparazione al test di Medicina. Tra l’altro, nell’eventualità, ci piacerebbe tantissimo partecipare dando il nostro contributo, vista la nostra esperienza nel settore.

Crediamo che un corso del genere però non debba essere mischiato con il percorso universitario: dovrebbe essere più un corso di preparazione e orientamento che di certificazione universitarie delle competenze. Un percorso formativo dal taglio specificamente pre-universitario che abbia l’obiettivo di orientare gli studenti riguardo il loro futuro (anche tramite attività diverse da lezioni frontali, come momenti di confronto con studenti di Medicina, medici, chirurghi, fisioterapisti e attività di valutazione e autovalutazione delle propensioni) e di prepararli al test d’ammissione.

Un test d’ammissione basato sì sulle conoscenze scientifiche, ma anche sulla capacità di ragionamento, con quiz specificamente strutturati per valutare diverse tipologie di skills, all’interno delle diverse sezioni.

Se il senso di complicare tutto creando un semestre universitario specifico per questo caso è l’arricchimento degli atenei (con relative rette universitarie e/o tasse di iscrizioni agli esami), allora non possiamo che alzare le mani per una decisione che è tutto tranne che studentesca.

Un abbraccio,

Pro-Med Family

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Come i Corsisti Pro-Med accederanno alla Banca Dati

1) Tutta la Banca Dati è commentata per te

🎸 Stiamo ultimando il commento di ogni quiz della Banca Dati ufficiale, step by step. Perchè avere i commenti dei quiz è essenziale? Per capire perchè quell’opzione è corretta e perchè le altre 4 sono sbagliate, cosa che ci aiuterà a memorizzare in modo infinitamente più veloce.

2) Potrai fare illimitate simulazioni (commentate) del test

📢 Sulla base della Banca Dati commentata potrai generare illimitate simulazioni del test, con esattamente la stessa struttura:

– 60 quiz in 100 minuti
– 23 domande di Biologia, 15 di Chimica, 13 di Matematica e Fisica, 5 di Logica e 4 di Comprensione del testo e conoscenze
– +1,5 per ogni risposta corretta, 0 per ogni non data e -0,4 per ogni sbagliata

Anche in questo caso, tutti i quiz saranno commentati. Ti eserciterai, per davvero, al test ufficiale.

3) Potrai fare illimitate esercitazioni (commentate), per materia e argomento

🥇 Potrai comporre esercitazioni divise per materia ed argomento. Se vorrai esercitarti esclusivamente su Chimica potrai farlo; se vorrai esercitarti esclusivamente sulla glicolisi potrai farlo.

Ogni quiz, anche in questa funzionalità, sarà commentato e ti aiuterà a farti capire quanto sei riuscita/o a comprendere e a memorizzare i quiz delle diverse materie e dei diversi argomenti.

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La nostra piattaforma memorizza il vostro rendimento nei diversi argomenti delle diverse materie e, per farvi migliorare costantemente, vi proporrà delle esercitazioni specifiche sulle vostre lacune.

Solo su quiz contenuti nella banca dati e, anche in questo caso, tutti i quiz sono commentati.

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🫡 Di fianco ad ogni quiz, nelle simulazioni e nelle simulazioni, potrete visualizzare la percentuale di studenti che hanno risposto correttamente a quel quiz: questo ti farà capire com’è il tuo grado di preparazione nei diversi argomenti e quiz in base a quello dei tuoi compagni di percorso.

6) Le sessioni di pratica Live conterranno solo quiz della Banca Dati

🤖 Tutte le esercitazioni e simulazioni commentate in Live saranno basate interamente sulla Banca Dati ufficiale, faremo solo quiz presi dalla Banca Dati.

Creeremo esercitazioni per materia, argomento, difficoltà e tipologia di risoluzione simile. Obiettivo: fare quanti più quiz possibile in modo intelligente, per farveli entrare in testa :)

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