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Test di Medicina, tra il 2024 e il 2025: panoramica completa

Da anni prepariamo gli studenti per i test medico-sanitari.

Negli ultimi 8 anni abbiamo aiutato più di 20.000 studenti ad entrare a Medicina, Odontoiatria, Veterinaria e Professioni Sanitarie, con recensioni fuori dal comune. Con tutti i nuovi cambiamenti in ballo potresti aver bisogno di un percorso di preparazione strutturato, che ti aiuti a studiare la teoria, a fare la pratica e ad ottenere il massimo dalla banca dati

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Ci sono ancora tantissimi tavoli aperti sul tema test di Medicina, sia immediati (i posti disponibili e i posti riservati agli “ex-quartini”) che futuri (come verrà modificata l’ammissione a Medicina?). Con questa analisi facciamo un excursus completo e critico su tutti i tavoli aperti, ipotizzando scenari possibili e plausibili per il futuro.

Test di Medicina 2024: il punto della situazione

Quanti sono i posti per Medicina 2024?

Da un articolo uscito sul Sole 24 Ore apprendiamo che il numero di posti disponibili per Medicina 2024 dovrebbe essere pubblicato a breve, tramite decreto ministeriale. Si parla di oltre 20.000 posti, contro i 19.545 dello scorso anno, numeri che comprendono corsi in italiano, in inglese e privati.

Crediamo anche noi sia una questione di giorni, anche considerando un’altra data importante sul calendario del test di Medicina: l’8 maggio, data di pubblicazione della prima banca dati ufficiale. 

Il decreto che verrà pubblicato a giorni definirà il numero di posti provvisori, per ogni ateneo: come sempre, in estate verrà definito il numero di posti definitivi.

Quanti sono i posti riservati agli “ex-quartini”?

Ancora non è noto un numero. L’emendamento è stato appena approvato, quindi siamo certi che abbiano iniziato già a lavorarci, nell’ottica di pubblicare nello stesso decreto il numero di posti totali e il numero riservato agli studenti di quarta dello scorso anno che hanno totalizzato un punteggio idoneo.

Come detto, crediamo che i posti riservati agli “ex-quartini” verranno scalati dal numero di posti totale, non saranno in sovrannumero.

Negli scorsi giorni abbiamo studiato a fondo il testo dell’emendamento approvato nell’ambito del DL 19/2024. Questo definisce che i posti da riservare a questi studenti sono definiti in modo proporzionale per ciascun ateneo, in base a quanti posti sono assegnati agli atenei.

Cosa vuol dire, secondo noi?

Che se ci sono, ad esempio, 1.000 “ex quartini” con punteggio idoneo, questi 1.000 vengono distribuiti in tutti gli atenei in modo proporzionale ai posti che a quell’ateneo sono destinati per l’anno 2024-2025.

Esempio pratico, in base ai numeri dello scorso anno. Sono stati banditi 19.545 posti per Medicina (tra statali, private, in inglese, extra UE), 451 di questi sono stati riservati all’Università di Bari (tra corso in italiano, in inglese e sede di Taranto). 

Possiamo quindi dire che il 2,31% dei posti per Medicina, l’anno scorso, è toccato a Bari. Quanti “ex quartini” dovrebbero essere assegnati a Bari, se il numero di posti spettanti a Bari rimarrà quello dello scorso anno? Circa 23.

Il futuro del test di Medicina

Nell’inserto del Sole 24 Ore cartaceo di oggi 16/04 sono state inseriti 4 interviste e lavori interessanti (alcune di più, altre di meno):

  • Le parole della Ministra Bernini sul test 2024 e 2025
  • Le parole di Giovanna Iannantuoni, presidente della CRUI
  • Le parole di Filippo Anelli, presidente dell’ordine dei medici e degli odontoiatri
  • La proposta della CRUI per una nuova ammissione a Medicina

Analizziamole una per una, ci permetteranno di avere diverse prospettive su quello che ci aspetta, fra un mese e fra un anno.

Prima, però, vi aggiorniamo su quanto è emerso in data 24/04.

Il Sen. Marti, con un post sul suo profilo Instagram, ha dichiarato che è stato approvato un testo base dalla commissione che stava lavorando alla riforma del test di Medicina.

Potreste vedere da ora in poi migliaia di articoli sulle diverse testate giornalistiche generaliste (Messaggero, Sole 24 Ore..). Tutte fanno riferimento solo al post di Marti, nessuna informazione in più.

“Offriremo così ai nostri ragazzi la possibilità di iscriversi liberamente alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria e di iniziare un percorso che gli permetterà di avere tempo e modo per orientarsi nel mondo universitario, che costituisce per ognuno una grande novità. Gli studenti avranno modo di verificare anche la propria vocazione e di dimostrare le competenze acquisite con lo studio delle discipline di base di questi corsi di laurea”

Il testo dovrà essere esaminato dalla Commissione Istruzione in Senato.

Cosa c’è scritto in questo testo, nel concreto? Non lo sappiamo.

Quello che sappiamo è che il comitato ristretto ha esaminato il lavoro fatto dalla CRUI riguardo una proposta di modalità d’ammissione, strutturata su un corso online di Chimica, Fisica e Biologia organizzato dagli atenei, seguito da un test d’ammissione nazionale. Trovate il dettaglio della proposta della CRUI fra qualche riga, in questo articolo.

L’intervista alla Ministra Bernini

Non introduce nessun elemento di novità rispetto alla narrazione dello scorso periodo. Ve la riassumiamo in punti:

  • il TOLC è “inefficace” (anche se il Consiglio di Stato ha giudicato il modello dell’equalizzazione corretto, andando contro la sentenza del TAR Lazio)
  • L’esame cartaceo con 60 domande pescate da una banca dati “rappresenterà una modalità di valutazione più completa per misurare le competenze dei candidati“. Non ci esprimiamo.
  • Focus sugli ex studenti di quarta, che in qualche modalità (ancora non nota) potranno far valere il proprio punteggio per l’ammissione a Medicina quest’anno
  • Il test 2024 è una misura ponte, in attesa dell’accesso “libero e sostenibile”, si sta valutando l’idea di un primo semestre con esami caratterizzanti (nulla di nuovo rispetto a quanto vi abbiamo raccontato negli ultimi mesi)

La cosa che più ci fa paura è il profondo disallineamento tra le parole della ministra e le parole della presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI), Giovanna Iannantuoni. 

Si parla ormai da fine 2023 di una riforma complessiva della modalità di ammissione a Medicina e confrontando le parole della ministra Bernini con quelle di tutti i rettori intervenuti nelle audizioni al Senato si capisce come non si stia giocando la stessa partita. Proprio come in uno scontro politico.

L’intervista a Giovanna Iannantuoni

La Iannantuoni sostiene la tesi che una selezione all’ingresso con un numero programmato è assolutamente necessaria, per 2 motivi principali:

  • La qualità dell’insegnamento, che è direttamente correlata al rapporto docenti/studenti e alla disponibilità delle strutture. “Limitare la libertà di tutti di accedere alle professioni medico-sanitarie serve a garantire il diritto fondamentale ed irrinunciabile del paziente a cure di qualità”
  • Opportunità di lavoro dopo l’università. Il problema della “mancanza di medici in Italia” non è relativo all’ammissione (perchè chi entra oggi presterà servizio al SSN fra 10 anni) ma alla carenza di alcune specialità (urgenza, MMG..). Grazie per averlo ricordato.

Chiude poi la sua intervista così:

“Stante l’attuale rapporto tra fabbisogno e finanziamento pubblico, il test di accesso alle professioni medico-sanitarie è il modo più sincero e trasparente di garantire a tutti voi il diritto ad uno studio di qualità”.

L’intervista a Filippo Anelli

Il trittico di interviste si chiude poi con le parole del presidente della FNOMCeO (Ordine dei Medici e degli Odontoiatri), Filippo Anelli. Inizia la sua intervista dando risalto alla loro nuova campagna di comunicazione:

Fare il medico è più di una professione: è una passione“. Scelta comunicativa, secondo noi, molto discutibile, perchè è proprio da narrazioni di questo tipo che nascono i problemi lavorativi che stiamo vivendo.

Arriva poi a definire la collaborazione tra la Federazione e il MUR per introdurre una modalità d’ammissione basata su materie di studio inerenti a quello che sarà poi il percorso di formazione.

Chiude così:

Una riforma che mantenga, nel contempo, una corretta programmazione. […] In parallelo stiamo lavorando con il Ministero della Salute per la valorizzazione della professione del medico, in ospedale come sul territorio, che preveda condizioni di lavoro adeguate“.

La proposta di ammissione della CRUI

Per cercare di proporre un’ammissione realmente sostenibile, la CRUI ha redatto un documento che presenta le future modalità d’ammissione a Medicina. Potete leggerlo da questo link.

Semestre obbligatorio e gratuito per tutti gli aspiranti medici, con corsi online, da gennaio a settembre e il test d’ammissione da calendarizzare entro ottobre. 

All’interno del documento la CRUI ha proposto anche una modalità blended, mista online-in presenza. Citiamo le parole del documento, dalle quali si evince la centralità delle lezioni online e la natura accessoria dei momenti in presenza:

Tale modalità di erogazione prevede, in aggiunta al modello online, l’opportunità di erogazione di alcuni momenti formativi in presenza (tutoraggio, Q&A, FAQ, ecc.) organizzati nelle diverse sedi universitarie in base alle richieste dei candidati, al numero di iscritti e alle caratteristiche logistiche del singolo Ateneo.

Prima di iniziare il semestre obbligatorio gli studenti (studenti di quinta o già diplomati) devono compilare obbligatoriamente un questionario di orientamento.

Da gennaio a settembre si terrà un corso online di Fisica, Chimica e Biologia. 

“Al termine del corso, i candidati dovranno sostenere gli esami di idoneità per i corsi di Fisica, Chimica e Biologia. 

Gli esami, per ragioni di omogeneità sul territorio nazionale, si svolgeranno esclusivamente on line, con quiz generati automaticamente dal sistema alla fine di ciascun modulo. Al candidato verranno riconosciute e certificate le conoscenze sulle materie dei moduli nei quali abbia raggiunto il punteggio di sufficienza (la metà + 1 delle domande). 

Chi supera i tre esami si può iscrivere alla prova nazionale di ammissione, che rappresenta la terza fase.

Il test sarà composto da quiz di Chimica, Fisica e Matematica, Biologia e argomenti psico-attitudinali: 100 quiz divisi equamente in queste 4 sezioni, da svolgere in 120-150 minuti.

Solo chi supera la terza fase entra a Medicina. Chi non supera la terza fase può utilizzare i crediti ottenuti per iscriversi a:

  • Biotecnologie
  • Scienze Biologiche
  • Scienze e tecnologie farmaceutiche
  • Farmacia e farmacia industriale
  • Un corso delle Professioni Sanitarie

Qual è il miglior modo per selezionare gli studenti? Il nostro parere

Lasciateci fare qualche riflessione libera.

Le conoscenze scientifiche sono, appunto, conoscenze. Un bravo medico, soprattutto nel 2024 e sempre di più negli anni a venire, non è un medico che ha studiato tanto e che ha preso 30 agli esami. Chi è medico (ma anche chi è uno studente di Medicina con qualche tirocinio alle spalle) sa che nella pratica clinica non è mai richiesto di sfoderare nozioni a memoria senza guardare i libri o gli strumenti di conoscenza.

Un bravo medico è un medico che sa mettere in atto un piano, sa strutturare una successioni di azioni concrete per arrivare all’obiettivo. Possiamo dirlo chiaramente perchè nel team Pro-Med siamo studenti di Medicina e medici e, lavorando ogni giorno in ospedale e a contatto con i pazienti, ce ne rendiamo sempre più conto.

Com’è possibile avere la pretesa di selezionare i migliori futuri medici se ci basiamo sulla mera conoscenza, su qualcosa che si può imparare con il tempo?

Dove si arriverà con questa strategia? Si arriverà a richiedere nozioni di cardiologia e pediatria? Ci si porterà sempre più avanti per l’ansia di valorizzare solo i più meritevoli?

Il medico del futuro è un medico che sa usare la tecnologia, che sa pensare in modo veloce, che sa riflettere bene sotto stress, che sa lavorare in team e sa valorizzare i membri della propria equipe. Se proprio vogliamo giocare al gioco “selezioniamo chi ha la motivazione”, giochiamoci fino in fondo e non solo per i titoli e la standardizzazione.

Qualche esempio da cui prendere spunto?

Il test di Medicina nel mondo (e cosa possiamo trarne)

Lo hanno capito molto bene Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda e Singapore che come test per l’ammissione a Medicina utilizzano l’UCAT (University Clinical Aptitude Test), un test dove non sono richieste conoscenze scientifiche, ma al contrario ragionamento verbale, decision making, ragionamento astratto ed altro. Ovviamente è anche una questione di sistema scolastico, ma nell’ambito di una riforma più ampia potrebbe essere una direzione intelligente.

Un altro esempio che dà importanza al ramo extra scientifico è l’MCAT, il Medical College Admission Test, sviluppato dall’Association of American Medical College, usato negli Stati Uniti e in Canada principalmente. E’ un test molto complesso, sviluppato su 4 sezioni:

  • Chemical and Physical Foundations of Biological Systems
  • Critical Analysis and Reasoning Skills
  • Biological and Biochemical Foundations of Living Systems
  • Psychological, Social and Biological Foundations of Behavior

La cosa interessante è che per arrivare a questo genere di impostazione e di richiesta di contenuti l’AAMC ha organizzato un comitato che tramite ricerche e indagini passanti per sondaggi a medici, studenti di medicina e primari ha determinato (e continua a determinare costantemente) quali sono gli argomenti più importanti che un futuro studente di medicina deve padroneggiare.

Alcuni dati molto interessanti che si evincono da questi sondaggi è come la biochimica sia considerata di massima importanza per il successo

Un abbraccio,

Pro-Med Family

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